L’Italia fuori da ogni gioco.

Buon Martedì amici miei, a tutti voi ed a ognuno di voi,

…..e che dire la guerra continua.

40 mila morti si sono contati fino a questo momento a cui nella contabilità della morte vanno aggiunti anche i 20 mila che in questi anni precedenti di conflitto in Crimea e Donbass.

Anche durante le feste di Pasqua lo scempio della guerra non si è fermato, anzi.

Eppure noi abbiamo continuato la nostra vita tra sprechi, mangiate e ferie fuori porta.

Ormai la guerra è stata declassata in TV , i morti vengono conteggiati alla stessa maniera dei deceduti per il Covid o altra pandemia, quasi senza speranza. Un bollettino quotidiano più o meno elastico a secondo della fonte. 

Siamo arrivati a discutere di guerra in TV come esercizio scolastico o come lezione di filosofia.

Gente incompetente o desueta si arrovella con lavagne, spostamenti, spiegazioni e perfino con pronostici: Un grande superenalotto per i partecipanti ai talk in TV ma nessun ristoro o indicazione per il dolore per i morti, i feriti e le ingiustizie.

Ad avere cuore e memoria dovremmo abiurare la guerra, non accettare la Turchia nella Nato che ha occupato Cipro nella stessa maniera con cui Putin ha agito in Crimea, non dovremmo essere amici di Israele, l’occupazione della striscia di Gaza grida vendetta,  e dovremmo fare mea culpa per le 134 guerre in corso. Che sono diventate solo un numero e neanche le citiamo più.

Ci siamo dimenticati le figuracce… che l’occidente ha fatto in Iraq, Afghanistan, in Iran, in Somalia, in Nigeria, nel Mali ecc. Tutti conflitti da cui ne siamo usciti sconfitti come democrazie industrializzate.

E allora ecco che il professore in TV (ma professore di che?) inizia a spiegare che Putin è malato, che gli oligarchi sono in ribellione, che Zelensky è allo stremo e via dicendo…. Per essere smentito da un video un attimo dopo.

E allora ecco l’invenzione nei talk si parla di “filosofia” della guerra 

Eraclido considerava la guerra elemento necessario per la pace (vallo a dire ai 60 mila morti della guerra o invasione della Russia in Ucraina ); 

Anassimandro  afferma che il risultato nella lotta tra bene e male è essere condannati dal tempo a una lotta, un’incessante guerra che oppone un contrario all’altro per vincere e dominare sull’ altro (spiegalo a quei 5 milioni di rifugiati in Europa);

Platone affermava “È giusto perciò che lo stato di buona costituzione sia amministrato e organizzato in modo da vincere in guerra tutti gli altri, e tutto il costume, la vita pubblica e privata devono essere in funzione della guerra”;

Cicerone «Si pace frui volumus, bellum gerendum est» (“Se vogliamo godere della pace, dobbiamo fare la guerra”);

per Sant’Agostino la guerra può essere giustificabile « Fare la guerra è una felicità per i malvagi, ma per i buoni una necessità…;

Machiavelli vede la guerra come strumento di governo;

Per i giusnaturalisti Ugo Grozio e Samuel von Pufendorf la guerra può essere considerata “giusta” se finalizzata a difendersi da un attacco esterno, ad ottenere ciò che è dovuto o ad avere un risarcimento convenuto;

«La carestia, la peste e la guerra» – scrive Voltaire – «sono i tre ingredienti più famosi di questo mondo 

Kant, per finire questa carrellata, afferma l’idea che esiste un primigenio stato di natura dove l’egoismo umano e l’istinto di sopravvivenza si manifestano con la guerra.

I professori della guerra in TV  parlano dei filosofi a sostegno delle loro tesi ed io  a questo punto vorrei citare Erasmo da Rotterdam e riproporvi il suo giudizio.

Come sappiamo per mezzo dell’uso delle armi da fuoco e dell’istituzione degli eserciti permanenti, la guerra ha assunto grande importanza a livello politico e sociale . 

Di fronte alla devastante ferocia della guerra si leva alta la condanna di Erasmo che considera l’uomo in guerra peggiore delle bestie: 

«Sono solito domandarmi, spesso meravigliato, cosa mai spinga, non dico i cristiani, ma gli uomini tutti, a tale punto di follia da adoperarsi, con tanto zelo, con tante spese, con tanti sforzi, alla reciproca rovina generale della guerra. Che altro infatti facciamo nella vita se non la guerra o prepararci alla guerra? Neppure tutte le bestie combattono tanto, ma solo le belve, le bestie cattive. E neppure queste combattono fra loro, ma solo se sono di specie diverse. Combattono con mezzi naturali. Non come noi con macchine escogitate da un’arte diabolica.»

Questo giudizio lo sottoscrivo ed aggiungo che maggiore è la colpa di quelle persone o autorità che hanno la forza di fermare questo conflitto ma non ne hanno l’interesse. 

Belve tra le bestie. 

Putin certo in primis, ma anche Biden non scherza, La Nato e la Turchia non sono da meno, l’Europa ed i propri interessi. 

Interessi sporchi di pochi uomini, di qualche complesso sistema finanziario politico e bancario che purtroppo non farà terminare la guerra in UCRAINA e negli altri paesi nel mondo per continuare la vendita di armi, per controllo sulla finanza, per mettere in ginocchio paesi e continenti. 

L’Italia è fuori da ogni gioco.

Saremo massacrati finanziariamente e ciò che per anni abbiamo difeso con i denti sarà svenduto del tutto.

Con queste parole vi saluto e concludo Politicamente Scorretto. Spero di essere stato chiaro. Vi aspetto ogni martedì alle 11 sul podcast. 

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