Buon Lavoro mr. Draghi

Buon Lavoro mr. Draghi, buon lavoro all’Italia.

Ho aspettato quasi due mesi, prima di fare un quadro Politicamente Scorretto, da quando l’ex governatore BCE ha deciso di scendere in campo per difendere l’italia e senza volerne essere l’avvocato difensore degli italiani come il predecessore. 

Qualche giorno prima della chiamata del Dott. Draghi in molti avevano distillato perle di saggezza e conoscenza affermando che la mission di Mario Draghi non era compatibile con l’impegno da Presidente del Consiglio, altri al grido di “Conte o morte” si immolavano sul ciglio della strada che conduce al Quirinale per mantenere lo status quo, altri  ancora, perseveravano nel costruire un “Conte ter” con altri soggetti politici “responsabili” per non andare al voto e continuare così, come negli ultimi mesi tra annunci e ritardi. E per incanto, come nelle favole,  solo dopo poche ore dalla sua indicazione e prima di sciogliere la riserva, tutti questi “signori e statisti” salivano sul carro dicendosi contenti della ottima scelta. 

Discorso a parte dovremo sviluppare per l’ex segretario PD Nicola Zingaretti e  per la guida suprema fondamentalista Marco Travaglio. Di loro ne riparlerò tra qualche tempo dedicando un ampio spazio critico sull’operato di questi giorni.

Ma ritorniamo ai sissignore. Agli “yesman”,  che fino ad un’ora prima erano sulla porta di Conte a ululare il proprio consenso. Gli stessi che con Casalino ridevano e banchettavano negli ultimi giorni di Pompei. Questi soggetti appena il lapillo vulcanico ha cessato di cadere si sono trovati, facendo una inversione di180 gradi, ad inneggiare a super Mario.

La caricatura della politica. 

Il Presidente Draghi ha giocato una partita da campione. Mattarella sapeva di questo suo approcciare al governare quando l’ha scelto, indicandolo, per questo incarico. Il presidente Draghi ha messo insieme un governo di miracolati più che di santi che fanno miracoli, ma si è riservato uno spazio di manovra talmente ampio che i ministri servono a ben poco. Chiaramente parlo dei ministri politici. La divisione cencelliana (Massimiliano perdonali) dei ministri inutili è stato un capolavoro.

E poi il silenzio. Il silenzio dei media, il silenzio dei partiti, il silenzio dei campioni dell’urlo che grande riforma per l’italia. 

E come non pensare alle conferenze stampa che si sono di nuovo concentrate sui fatti e non sulle possibili soluzioni, i decreti legge e non più i decreti del presidente del consiglio. Non più i fiori per vaccinare ma vaccinazioni senza conferenze stampe. Non più l’assistenza ma risarcimenti ragionati. Non più in ordine sparso, ma a “regioni unificate”. 

Che cambio di stile.

Anche con la stessa Europa, siamo diventati il paese che può dire la sua senza essere sbeffeggiato. Teniamo banco sui vaccini europei e possiamo criticare per la prima volta noi i nostri cugini francesi e tedeschi. 

Basterebbe già questo per far dire e farci sentire più Italiani in Europa.

Tanto bisognerà fare, tanto occorrerà cambiare ma siamo sulla buona strada. Ridare ruolo alla politica e alla credibilità dell’Italia.

Presidente Draghi spero, però, nella sua capacità e Le dico solo Buon Lavoro. Lo dico principalmente per noi stessi e per il futuro dei nostri figli.

Giuseppe Esposito

1 commento

  1. Penso che i suoi auspici si stiano realizzando tutti, caro senatore.
    A 100 giorni dall’insediamento possiamo gia’ trarre le prime conclusioni positive. Persone competenti nei ministeri tecnici a gestire le priorita’ economiche e sanitarie, campagna vaccinale di successo e autorevolezza in Europa. I ministeri politici affidati col Cencelli hanno margini molto piu’ bassi di intervento, e, anche se le urla e le semplificazioni demagogiche continuano, sono per ora relegate agli show televisivi e ai social networks.
    L’unico rischio e’ che la partitocrazia si senta da questo minacciata e riesca a neutralizzare il corpo esterno (i.e. mettendo Draghi al Quirinale prima che possa fare qualsiasi riforma strutturale).
    Un saluto dal Canada, luca

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